Piazza delle Erbe: Saltaranocchio (1977)

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Col tramonto delle ideologie e delle utopie libertarie, tutti gli antagonismi nati nel triennio 75-77 si distinsero nettamente dai loro predecessori.

Niente più stratosfere da conquistare con la forza dell'immaginazione, ma esigenze immediate da soddisfare “bene e subito”. Basta coi raduni di massa nei campi periferici, ma una solida rete di centri sociali, cooperative e locali alternativi, che colmi tutti i vuoti prodotti dal neoliberismo e dalla gentrificazione. 

Ergo: massima attenzione al “personale inteso come espressione politica, riorganizzazione degli spazi in funzione del benessere collettivo, ed ecco che già nel 1975 sorsero i primi Centri Sociali Occupati. Prima nelle metropoli, poi nelle remote province, e tutti collegati da un sistema reticolare sostenuto da una solida controinformazione. Stavolta, anche via etere grazie alle neonate radio libere democratiche

Ma non fu soltanto un "movimento nuovo" quello che nacque nel 1975, lo fu anche la sua indole socioculturale che se da un lato favorì la riscoperta e il recupero delle culture locali, dall'altro le contaminò con ogni risorsa possibile.  
È da questo processo infatti che nasceranno le “posse” a marcata connotazione regionale, ma anche un esercito di musicisti che attingeranno (spesso con ingordigia) alla musica popolare, trasformando improvvisamente gli ascoltatori in interpreti di lingue e dialetti complicatissimi (gaelico, sardo, basco, sloveno), o agiografi del medioevo e del rinascimento. 

Il rock progressivo naturalmente non rimase indifferente a questo nuovo stimolo, e proprio nella sua fase di massima apertura stilistica, assorbì anche l'ars antiqua e quella dei trovatori

Piazza Delle Erbe Crema
Lo fecero gli Errata Corrige ad esempio, ma anche una formazione cremasca a dieci elementi, nata nel 1973, partecipante al 3° Festival d'Avanguardia di Napoli l'anno successivo, e autrice nel 1976 delle musiche per il Doctor Faustus di C.Marlowe. 

Si chiamavano Piazza delle Erbe, annoveravano al loro interno due assi quali il polistrumentista Lucio Fabbri e il cant-attore Giorgio Bettinelli (poi nei Pandemonium), ma malgrado l'indubbia qualità tecnica, riuscirono ad incidere un solo album nel 1977 per la Intingo di Ricky Gianco.

S'intitolava Saltaranocchio, ed era la colonna sonora di un omonimo spettacolo teatrale inscenato dalla compagnia Teatro Zero di Crema (con Carlo Rivolta e lo stesso Bettinelli), e basato sulla novella Hop-Frog di Edgar Allan Poe, crudele rivalsa di un guitto e della sua compagna contro la strafottenza di un re dispotico e lussurioso. 

Il disco va detto, è decisamente ben fatto. Lungo gli undici movimenti della suite firmata Bellani, Bettinelli, Diliberto, Mori e prodotta da Lucio Fabbri, le atmosfere si dipanano gentili e fiabesche, ammantate da violoncelli, mandolini, flauti, e soprattutto da grandi cori giacché almeno i 4/5 del gruppo erano tutti cantanti.

Eppure, malgrado tanta grazia l'album non decollò. Probabilmente per l'imbattibile concorrenza di Alla Fiera dell'Est, autentico asso pigliatutto del 1977 e molto simile formalmente a Saltaranocchio, o forse perché i comonenti della PDE furono da sempre "troppo schierati" per competere coi buonisti branduardiani

Per capire cosa intendo, provate a leggervi l'eccellente "La Cina in Vespa" di Giorgio Bettinelli (Feltrinelli, 2008), e capirete tutto.

8 commenti :

Anonimo ha detto...

Ciao JJ, ho provato due volte ad ascoltarlo ma arrivato alla terza track, La fiaba, mi sono addormentato. Ho riprovato una terza volta, ma proprio perchè ti voglio bene.
Branduardi l'avevo visto a Milano quando i cinaz avevano boicottato Lou Reed e gli String driven thing; peccato che non sia andata in modo inverso, fermare branduardi e permettere agli altri due di fare il loro concerto.
Comunque, qui di progressive non c'è proprio niente; è un musical, e senza assistere alla recita rende veramente poco. Da salvare la chicca nel testo di Fiabe, "COPERTI DA PIAGHE E SUDORE DI VERGINI INCINTE PIU'SPORCHE CHE MAI"; da cantare in osteria quando festeggio l'anniversario del mio divorzio, "le cenerontele strabiche e i principi sciancati", che dire...
vanni

JJ ha detto...

Oddio, volendo questi PDE erano anche lungimiranti, nel senso che la piéce era del 73-74, quindi precoce rispetto al "branduardismo" cronico che afflisse l'Italia tre anni dopo. Però devo ammettere anch'io che è davvero letargica, e lì è davvero colpa loro, perché gli Errata Corrige, ad esempio, furono molto più variegati.

Anonimo ha detto...

Se devo essere sincero questi Piazza Delle Erbe non mi hanno entusiasmato. Non dimenticatevi di Jenny Sorrenti, Luciano Cilio, Lino Capra Vaccina. Una scheda se la meritano tutta in questo sito.

JJ ha detto...

Jenny è qua
http://classikrock.blogspot.it/2011/09/sondaggio-la-miglior-voce-femminile-del.html
e ci ha pure ringraziato personalmente.

Anonimo ha detto...

la parte strumentale nell'ultimo brano Vendetta non è così malvagio, proprio a voler cercare un frammento di progressive nell'intero album, mi riferisco alla parte dei fiati con il ricamo di basso, peccato che poi riprende la voce.
vanni

P.S.: quando avrai tempo di ascoltarlo, mi piacerebbe leggere le tue impressioni su Il Volo Della Bolla, di Rumi (o dei Rumi?), registrazioni del 1969, uno di pochi esempi di psichedelia made in italy.

JJ ha detto...

Il volo della bolla (che non conosco) lo appunto sicuramente, e per quanto riguarda la nostra psichedelia, ti rimando a:

http://classikrock.blogspot.it/2013/12/chetro-co-danze-della-sera-la-pietre.html

Betty ha detto...

Se mi regalassero questo disco lo rivenderei al volo!!!!!!

Anonimo ha detto...

Lavoro discreto anche se musicalmente un po' monocorde

Michele D'Alvano